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Biologo Nutrizionista

Poca carne, molta verdura e legumi: la dieta per sfamare 10 miliardi di persone

in un articolo pubblicato su Lancet di uno studio durato due anni https://www.thelancet.com/journals/lancet/article/PIIS0140-6736(18)31788-4/fulltext?utm_campaign=tleat19&utm_source=hub_page, pubblicato il 17 gennaio sul Lancet, a firma della EAT-Lancet Commission on Food, Planet, Health, che riunisce 37 esperti di agricoltura, nutrizione e cambiamenti climatici provenienti da tutto il mondo si preannuncia una visione catastrofica per il nostro futuro: il pianeta non sarà in grado di sostenere l’attuale stile alimentare.

 

Oggi il mondo è diviso in due parti, una dove non vi è cibo a sufficienza, l’altra dove l’eccesso di cibo provoca malattie croniche come l’obesità e il diabete. Lo sfruttamento dei terreni per il sostentamento degli allevamenti intensivi incrementa la produzione di gas ad effetto serra. Lo stile di vita attuale non è compatibile con una sopravvivenza futura.

Lo studio propone “un modello di alimentazione che contempli circa 2500 Kcal giornaliere, il dimezzamento della quantità media di zuccheri e carne rossa, e il raddoppiamento di quella di vegetali, legumi e frutta secca.
….Un paio di porzioni di pesce e di pollo a settimana, poco più di un uovo ogni 7 giorni, e un bicchiere di latte al dì: il resto del piatto andrebbe riempito di verdura, frutta, legumi, e pochissimi cereali o ortaggi amidacei, come la patata.
Secondo i ricercatori, una simile rivoluzione nella dieta preverrebbe circa 11,6 milioni di morti precoci all'anno dovute a una cattiva alimentazione, ma ulteriori vantaggi verrebbero dall'impatto di questo stile di vita sull'ambiente. 

Le critiche. Ma se le premesse della proposta sono condivisibili, la sua declinazione non ha mancato di suscitare critiche. I produttori di carne e latticini rivendicano il valore nutrizionale delle proteine animali e ritengono lo studio un diversivo, che sposta il problema sul settore alimentare senza occuparsi delle emissioni dovute a trasporti e settore energetico. Per questa categoria, il report attacca i principi base di regimi alimentari tradizionali e sani come la dieta mediterranea, e agricoltori e allevatori dovrebbero essere parte della soluzione, e non del problema. 

Un'altra questione riguarda le riserve mondiali di fosforo, fondamentale per la produzione di fertilizzanti agricoli. Già oggi scarseggiano, e se dovessimo aumentare la produzione di ortaggi, non è detto che potremo contarci a lungo. Più terre da coltivare implicherebbero inoltre un maggiore utilizzo del suolo, deforestazione, ulteriori consumi idrici... insomma, sembra che ci troviamo stretti tra due fuochi, o molti di più”. 

Che dire….intanto avviciniamoci il più possibile verso uno stile di vita mediterraneo, riappropriandoci di antiche abitudini e tradizioni, con alimenti semplici, non elaborati…se riusciamo a fare questo, dureremo forse un po’ di più e saremo un po piu’ in salute.