Obesità Clinica e Preclinica: il ruolo del biologo nutrizionista

Qualche giorno fa, a Londra, è stato presentato il rapporto della Lancet Diabetes and Endocrinology Commission, che introduce nuove e fondamentali linee guida per la definizione dei criteri diagnostici per l’obesità. Questo documento segna un passo importante nella comprensione di questa condizione, andando oltre il tradizionale indice di massa corporea (BMI) e il semplice peso corporeo come indicatori di rischio per lo sviluppo di patologie associate.
Un concetto chiave emerso nel rapporto è quello di "Obesità clinica", definita come una malattia cronica a sé stante, con gravi implicazioni per la salute. Questa forma di obesità è associata a una serie di patologie e alterazioni funzionali che coinvolgono organi e sistemi vitali, come cuore, fegato e reni. L'accumulo eccessivo di grasso corporeo non solo contribuisce a queste disfunzioni, ma espone anche gli individui a complicanze potenzialmente letali, quali infarti, ictus e insufficienza renale. È pertanto fondamentale riconoscere l’urgenza di interventi terapeutici tempestivi.
Inoltre, il rapporto distingue cosi’ l’Obesità Clinica dall'Obesità preclinica, una condizione non patologica (o non ancora patologica) ma comunque associata a un aumentato rischio di sviluppare diverse malattie, tra cui alcuni tipi di tumori, patologie cardiovascolari, metaboliche e malattie renali.
In definitiva, utilizzare questa classificazione non solo chiarisce il grado di rischio, ma consente anche di implementare strategie di prevenzione più mirate.
La Commissione raccomanda dunque l’utilizzo di misurazioni più precise per la valutazione dell’eccesso adiposo, come il rapporto circonferenza vita-fianchi e la densitometria ossea, per una diagnosi più accurata. Tali misurazioni permetterebbero di identificare precocemente i pazienti con obesità clinica, consentendo l'adozione di trattamenti tempestivi e specifici per migliorare le disfunzioni associate. Il biologo nutrizionista puo' quindi essere una risorsa nel supportare il medico o il team nella diagnosi, o nella terapia dietetica da adottare per questa condizione. Per i pazienti con obesità preclinica, invece, la commissione suggerisce l’erogazione di consulenze mirate e interventi preventivi calibrati in base al rischio individuale, dove il biologo nutrizionista può svolgere un ruolo fondamentale nella promozione di stili di vita sani attraverso l'educazione alimentare.
Questa nuova prospettiva non solo promuove una comprensione più approfondita dell'obesità come condizione medica complessa, ma sottolinea anche l'importanza di un approccio personalizzato nel trattamento e nella prevenzione, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita e ridurre il peso delle malattie croniche collegate all’obesità. L'adozione di questi nuovi criteri diagnostici potrà, infine, contribuire a sensibilizzare il pubblico e i professionisti della salute sull'importanza di affrontare l'obesità con una visione integrata e multidisciplinare, in cui il biologo nutrizionista gioca un ruolo essenziale nel supporto e nella gestione della salute dei pazienti.
Il biologo nutrizionista svolge un ruolo fondamentale nella gestione dell'obesità, sia in fase clinica che preclinica, ma le sue funzioni e approcci possono differire significativamente a seconda del contesto. Ecco una distinzione tra i due ruoli:
Obesità Preclinica
- Prevenzione: Il biologo nutrizionista si concentra sulla prevenzione dell'obesità, lavorando su programmi educativi e di sensibilizzazione rivolti a diverse fasce della popolazione, inclusi bambini e adolescenti. Questo può includere attività nelle scuole, campagne di sensibilizzazione e consulenze individuali.
- Valutazione del Rischio: Può condurre valutazioni nutrizionali e stili di vita per identificare fattori di rischio legati all'obesità, come abitudini alimentari scorrette e sedentarietà.
- Promozione di Stili di Vita Sani: Sviluppa e promuove piani alimentari equilibrati e strategie di attività fisica per incoraggiare una vita sana, con l'obiettivo di prevenire l'insorgenza dell'obesità.
- Ricerca e Formazione: Partecipazione a studi di ricerca per comprendere meglio le cause dell'obesità e l'efficacia di interventi preventivi, oltre a fornire formazione a professionisti e operatori sanitari.
Obesità Clinica
- Valutazione e supporto alla Diagnosi (in team con il medico): Nella fase clinica, il biologo nutrizionista è coinvolto nella valutazione nutrizionale dei pazienti obesi, utilizzando metodi di misurazione del peso, dell'altezza, della composizione corporea e della storia alimentare: la bioimpedenziometria, un esame che fornisce informazioni sulla distribuzione della massa grassa e magra, può essere uno strumento utile per valutare la composizione corporea e, in combinazione con le altre valutazioni cliniche, può contribuire a una migliore differenziazione tra obesità clinica e preclinica.
- Piani Alimentari Personalizzati: Sviluppa piani alimentari, o regimi specifici e personalizzati per i pazienti con obesità, tenendo conto delle loro esigenze nutrizionali, condizioni di salute e preferenze alimentari.
- Monitoraggio e Follow-Up: Effettua un monitoraggio regolare dei progressi del paziente e apporta modifiche al piano alimentare in base ai risultati ottenuti e alle necessità emergenti. Inoltre Può fornire supporto psicologico e motivazionale per aiutare i pazienti a modificare le proprie abitudini alimentari e affrontare le sfide legate alla perdita di peso.
- Collaborazione Multidisciplinare: Collabora con altri professionisti della salute, come medici, psicologi e fisioterapisti, per garantire un approccio integrato nella gestione dell'obesità clinica. In particolare, ad Artenutrizione è già presente e operativo un Team Multidisciplinare per il trattamento l'Obesità