La Dieta mediterranea e la Piramide Alimentare

Verso gli anni 70, studi scientifici hanno permesso di stabilire che, rispetto alle popolazioni di altri paesi industrializzati, quelle che si affacciavano sul Mediterraneo, avevano una aspettativa di vita più lunga e una qualità della vita migliore. La caratteristica comune di queste popolazioni era l’alimentazione, che consisteva in un alto consumo di frutta e vegetali; un largo consumo di pane e altri cereali soprattutto integrali oltre che patate e fagioli, mandorle, noci e semi; olio di oliva come principale e quasi esclusiva fonte di condimento; abitualeuso di latte e prodotti caseari freschi; molto pesce e poca carne; uova e vino consumato in piccole quantità.
Gli anni sono trascorsi e la letteratura scientifica continua ad evidenziare gli effetti benefici sulla salute di questo tipo di alimentazione. Attraverso frutta e verdura, cereali e legumi, apportiamo all’organismo sali minerali, vitamine, acqua e fibre, oltre che zuccheri e proteine; latte e formaggi sono fonti di calcio; non eccedendo in carne, si riduce l’apporto di grassi saturi, quelli “cattivi”, mentre con il consumo abituale di pesce, olii vegetali e semi si introducono i grassi essenziali, quelli “buoni”.
Ma la Dieta mediterranea non era solo questo: si trattava di uno stile di vita, frugale, semplice, caratteristico di quelle popolazioni che vivevano di agricoltura, di allevamento e di pesca.
Mentre fino a qualche anno fa l’obesità e il diabete di tipo 2 erano prerogativa di quei paesi che la dieta mediterranea non l’avevano mai conosciuta, oggi queste malattie croniche e quelle ad esse associate (ipertensione, dislipidemie, patologie cardiovascolari, tumori ecc.) sono in aumento anche nelle zone mediterranee. Possiamo purtroppo affermare che la dieta, o per meglio dire lo stile di vita mediterraneo non esiste più. Sono cambiati gli stili alimentari, gli alimenti, i gusti; si assiste ad un progressivo allontanamento da quelle tradizioni culinarie proprie della cultura Mediterranea, oltre che ad un aumento della sedentarietà.
Gli enti deputati alla tutela della salute pubblica di tutto il mondo industrializzato sono preoccupati per l’alta incidenza di quelle patologie a cui accennavo prima, anche perché, dato allarmante, esse iniziano ad insorgere in tenera età. Dagli anni 90’ in America si è cercato di promuovere il modello della dieta mediterranea, utilizzando l’icona della “Piramide Alimentare” , che è diventata oggi, in tutto il mondo, uno strumento essenziale per comunicare alle persone i principi fondamentali per una corretta alimentazione: cereali (pane, pasta, riso, ecc.), frutta e verdura stanno alla base della piramide e devono rappresentare le fondamenta della nostra alimentazione, e quindi essere consumati tutti i giorni più volte al giorno; tranne che per il latte (da assumere quotidianamente o in alternativa lo yogurt per l’apporto quotidiano di calcio) tutti gli alimenti di origine animale ( formaggi, carni, uova, pesci) devono essere utilizzati non in abbondanza e comunque alternandoli; i condimenti, i dolci, gli zuccheri, che stanno al vertice della piramide, devono essere utilizzati con moderazione.
Affinchè le proprietà di una corretta alimentazione garantiscano una buona salute a lungo termine, il tutto deve essere accompagnato da una adeguata attività fisica, che non consiste solo nella programmazione settimanale di una attività (palestra, piscina, tennis ecc.), ma nel condurre uno stile di vita attivo quotidiano (cammino, uso della bicicletta, delle scale ecc.).
Il mio intervento nutrizionale sulla persona è quindi mirato al raggiungimento di quei comportamenti alimentari e di stile di vita ideali di Dieta mediterranea , attraverso ogni strumento o strategia, che sia la dieta, il diario alimentare, la motivazione, l’educazione e perché no, anche l’esempio….sempre nel rispetto del gusto e delle possibilità personali.