silvia_ciani@hotmail.com    cel. 3397183595 

logo silvia ciani

Biologo Nutrizionista

l'educazione alimentare nelle disabilità cognitive

Rubrica di Nutrizione su laToscana nuova Gennaio 2022 

Nutrirsi è un atto istintivo, spontaneo, domato dalla percezione di uno stato di bisogno: la carenza di nutrienti. Alimentarsi invece è un atto piu’ consapevole, denso di azioni (scelta e acquisto degli ingredienti, preparazione del cibo, cottura) e pensieri (aspettative, preferenze), frutto anche delle integrazioni fra sensazioni che provengono dal corpo (il gusto, la sazietà, la digestione...) con quelle della mente (abitudini, ricordi, impulsi…). La maRagazzo_X_fragile_che_cucina.jpgggior parte delle persone è spontaneamente in equilibrio grazie ai normali meccanismi che regolano le funzioni del corpo e della mente, ma vi sono persone che per vari motivi (indole, ambiente, patologia…) tendono ad alterare il proprio stato nutrizionale (malnutrizione per eccesso o per difetto) attraverso comportamenti alimentari non equilibrati e disfunzionali; è un fenomeno questo che ritroviamo purtroppo nelle persone con disabilità, che hanno un maggior rischio di sviluppare sintomi psicopatologici perché più soggette a vivere situazioni di vulnerabilità e con un minor numero di risorse psicologiche e cognitive disponibili.

E’ estremamente opportuno per queste persone che le abitudini alimentari si strutturino correttamente sin dall’infanzia; in particolare, affinchè l’educazione alimentare sia abilitante e orientata al raggiungimento della maggiore autonomia possibile, bisogna tener presente che mangiare è un comportamento appreso e che l’imitazione dei comportamenti dei familiari, opportunamente sensibilizzati e formati, può diventare una risorsa preziosa nel favorire un corretto approccio al cibo e nel migliorare la padronanza degli impulsi, Risulta necessario quindi soffermarsi a lavorare con tutta la famiglia sul piano psicologico all’interiorizzazione di uno stile di vita sano e bilanciato evitando al tempo stesso un controllo esasperato o la privazione.

La Sindrome dell' X Fragile rientra tra le patologie che necessitano di un'attenzione particolare per una sana e corretta alimentazione e per farlo c'è bisogno di una rete di professionisti che mettano la persona, fin da piccola, in condizioni di vivere il cibo in maniera serena e adeguata, attraverso il coinvolgimento della Rete Sociale (famiglia, scuola, associazioni sportive, nutrizionisti, psicologi, educatori..) senza però perdere di vista il contesto generale in cui la persona vive e l'importanza del cibo come momento di convivialità e di condivisione.Gruppo_genitori_Sindrome_X_fragile_ad_artenutrizione.jpg

Presso lo studio artenutrizione esistono percorsi integrati fra psicologo e nutrizionista particolarmente attenti alle persone con disabilità e alle loro famiglie, con l’intento di migliorare lo stato di salute psico-fisica e di ridurre le diseguaglianze.

 

Nelle foto:

foto 1 : ragazzo che prepara una ricetta culinaria 

foto 2 : Gruppo di genitori e terapisti presso lo studio artenutrizione: i terapisti  Dott.ssa Corinna Desiati  psicologa, Dott.ssa Silvia Ciani Nutrizionista,  Silvia Fallani  Presidente Associazione Italiana Sindrome X Fragile Sezione Toscana OdV www.xfragiletoscana.it