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Biologo Nutrizionista

Dott.ssa Tania MarsiliDott.ssa Tania Marsili
Psicologa e Specializzazione ad orientamento Cognitivo Comportamentale, perfezionata in Mindfulness e Braintrainer.
Per artEnutrizione si occupa di consulenza e trattamento adulti per le seguenti aree: Insonnia, disturbi sessuali maschili e femminili, disagi e disturbi alimentari, gestione ansia e fobie, training Assertività e training Mindfulness.

Trattamento integrato psicologo-nutrizionista per i disturbi alimentari

Il rapporto amore-odio con il cibo, l'eccesso di preoccupazione per la forma fisica, l’alterata percezione dell’immagine corporea, sono tutti sintomi in stretta correlazione con alcuni fattori quali bassa autostima, ansia, sbalzi emotivi, pensieri ricorrenti di tipo ossessivo-compulsivo. Se sottovalutato, il rapporto alterato con il cibo può diventare un disturbo vero e quindi compromettere seriamente la salute psicofisica presente e futura.

 

 Quando la dieta “non funziona” 

Quando in una persona si riscontra un rapporto sbagliato con il cibo, diventa fondamentale intervenire tempestivamente in modo mirato, specifico e completo.

Nella mia esperienza di nutrizionista, ho incontrato diverse persone che, nonostante abbiano fatto molte diete, non sono mai riuscite ad ottenere risultati permanenti e duraturi (sindrome dello yo-yo), e la causa risiede spesso in un disagio più profondo che crea un malessere generalizzato. Questo è il motivo (oltre naturalmente alle evidenze scientifiche a riguardo) per cui ho ritenuto utile, per rendere efficace il mio intervento, farmi supportare da una figura professionale con competenze specifiche, che aiutasse tali persone a raggiungere un benessere più completo oltre alla salute e la forma fisica: lo psicoterapeuta.

 

 

 

Per informazioni e appuntamenti

Gli stati emotivi che condizionano il rapporto con il cibo

Ecco allora che, per raggiungere il benessere psicofisico reale e stabile nel tempo, occorre rendere le persone consapevoli che non è la dieta la risposta al proprio problema, ma piuttosto indagare quali siano le comportamenti o gli stati emotivi che spingono la persona a scaricare sul cibo e sul peso il proprio malessere.


Il trattamento quindi si articola in maniera coordinata: le visite nutrizionali si integrano all’interno di un percorso psicoterapeutico mirato ad incrementare il grado di consapevolezza e conoscenza delle dinamiche emotive sottostanti al sintomo. La necessità o la cadenza delle visite nutrizionali sarà concordata insieme dalle due figure (psicologo e nutrizionista) secondo il piano terapeutico condiviso e l’evoluzione della terapia.